Parole sotto assedio: Il potere del linguaggio nel reportage di guerra

giovedì, novembre 2nd, 2023 | Articoli

Per coprire una guerra bisogna stare molto attenti alla scelta delle parole e delle espressioni. Il linguaggio può essere un campo minato, con molte insidie che mettono a rischio l’imparzialità dei giornalisti. Una parola scelta male in un contesto mediatico può sfociare in denunce rapide da parte di ascoltatori, spettatori e lettori.

Qual è la differenza tra guerra e conflitto armato? Quando è opportuno parlare di invasione e quando di operazione militare? Quali parole evitare quando si racconta una guerra? Va bene usare la parola terrorista o è troppo politicizzata? Come funziona l’Associated Press Stylebook, una “bibbia” del giornalismo che viene consultata quando si copre una guerra particolarmente insidiosa come quella attuale in Israele?

Rispondo a tutte queste domande, e altre ancora, nel programma radiofonico “Palavras Cruzadas” della radio pubblica portoghese RTP.

Clicca qui per ascoltare gli episodi condotti da Dalila Carvalho.

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